CIMA DELLA CALDIERA
Alla scoperta di Cima della Caldiera, ma anche del Monte Ortigara.
Due dei luoghi storici più significativi, nell’Altipiano dei Sette Comuni.
Segni indelebili degli eventi bellici durante il conflitto Mondiale del 1915-1918.
Un unico affascinante sentiero, per scoprirle entrambi.
Fra storia, natura e ricordi.
CARATTERISTICHE
INTRO
Siamo nell’Altopiano di Asiago.
L’Altopiano dei 7 Comuni in provincia di Vicenza.
Sulle Alpi Orientali che si affacciano sulla Valsugana.
Il sentiero “Cima della Caldiera”, identificato come Sentiero CAI 841, parte dal Piazzale Lozze (m 1.771).
Voltando il tuo sguardo a nord noterai alla tua destra, la tabella che indica il punto di partenza.
Alla tua sinistra parte invece il sentiero CAI 840 che punto dritto verso il Monte Ortigara.
ITINERARIO CIMA DELLA CALDIERA
Il sentiero percorre inizialmente la strada militare, che partiva da Passo Stretto (l’attuale Piazzale Lozze) per raggiungere Cima Caldiera.
Utilizzata per i rifornimenti delle truppe al fronte.
Aggirando la Cima della Campanella (m 1.989) raggiungerai, dopo 50 minuti, un’importante sistemazione logistica.
Posta ai piedi del versante sud-est di Cima Caldiera.
L’area venne realizzata fra l’estate del 1916 e l’ottobre del 1917.
Una base tattica cruciale, per il rifornimento delle truppe sul fronte del Caldiera-Ortigara.
Ma anche punto nevralgico da dove partiva una ragnatela di camminamenti e trincee.
Sei gallerie parallele scavate nella roccia, celate esternamente da baraccamenti, avevano la funzione di magazzino di attrezzatura e viveri.
Ma anche
- munizioni per l’artiglieria e
- proiettili per la fanteria.
SENTIERO DELLA CALDIERA
Dalla base logistica, il sentiero CAI 841 segue sempre la strada mulattiera incrociando, più avanti, il sentiero CAI 842.
Proveniente dai Castelloni di San Marco.
All’ultimo tornante, prima di raggiungere i piedi di Cima Caldiera, alla tua destra, la deviazione per raggiungere l’Osservatorio Torino.
Postazione di osservazione militare verso il Monte Ortigara, denoninato “Elsa G”
Ora spettacolare punto panoramica sulla Valsugana e verso la catena del Lagorai.
CIMA CALDIERA
Lasciato l’Osservatorio Torino percorrerai a ritroso un breve tratto.
Fino ad incrociare nuovamente il sentiero CAI 841.
In pochi minuti raggiungerai la selletta a quota 1.928 metri e da li, svoltando a sinistra sarai sulla vetta della Cima Caldiera ( 2.124 m).
Il panorama che ti si presenta davanti è veramente molto bello.
Voltando lo sguardo in senso orario potrai notare:
- Monte Lozze con la statua della Madonna del Lozze
- Monte Chiesa
- Monte Forno
- Cima XII
- Monte Campigoletti
- Monte Ortigara
Un visuale ampia e ricca, da non perdere.
Tutto attorno le trincee italiane di seconda linea.
Base di partenza per il Monte Ortigara.
POZZO DELLA SCALA
Il percorso inizia ora a scendere di quota.
Per raggiungere dopo 15/20 minuti Pozzo della Scala.
Con un dislivello quindi di m 124 circa.
Pozzo della Scala è una avvallamento posto fra Cima Caldiera e il Monte Ortigara.
Riparato però dal Monte Campanaro.
Un posto ideale quindi per il ricovero delle truppe italiane in caverna e nelle baracche.
Ma anche per il deposito di
- viveri
- materiali e munizioni.
Fu un punto strategico per l’attacco al Monte Ortigara nel giugno del 1917.
Mentre cammini, sotto ai tuoi piedi, noterai la conformazione carsica del terreno.
Con le rocce profondamente plasmate dall’acqua e dal vento!
MONTE CAMPANARO
Il sentiero CAI 841, aggirando il Monte Campanaro, si immerge ora fra i mughi.
Incrociando il sentiero CAI 840.
Raggiungerai prima il vallone dell’Agnelizza e poi il famoso Passo dell’Agnella.
Sei ora ai piedi del Monte Ortigara.
A destra puoi raggiungere “Quota 2003” importante caposaldo austriaco.
A sinistra inizia la salita verso quota 2.101 m del Monte Otigara.
Un percorso ripido fra scalini naturali, funi in acciaio, reti di protezione.
Sotto di te, a strapiombo, la Valsugana.
MONTE ORTIGARA
Raggiungerai quindi quota 2.086 metri dove sorge il caratteristico Monumento Austriaco.
Più avanti a breve distanza la “Colona Mozzata”, il cippo italiano sul Monte Ortigara.
Un simbolo importantissimo per tutti gli Alpini.
Ma anche per gli abitanti dell’Altopiano dei 7 Comuni.
Più avanti, in direzione Monte Campigoletti, la Campana dell’Ortigara.
Il cui suono ricorda le migliaia di ragazzi italiani ed austriaci.
La cui vita si è interrotta tristemente quassù.
RITORNO
Lasciato il Monte Ortigara, il tuo cammino prosegue in discesa.
Percorrendo il Sentiero CAI 840.
Raggiungerai “Baito Ortigara” ( 1.973 m), punto di appoggio in caso di necessità.
Il sentiero quindi si immerge nel bosco di pino mugo, con direzione “Chiesetta del Lozze”
Ma raggiungerai prima l’imponente statua della” Madonna dl Lozze”.
Poco sotto, ecco la Chiesetta del Lozze e il piccolo ossario.
Il percorso prosegue ora lungo la strada militare.
Che ti porterà nuovamente a Piazzale Lozze.
Punto di partenza ed arrivo di questo entusiasmante sentiero.
INFO SENTIERO
INIZIO DELL’ITINERARIO
Piazzale Lozze (1771)
ARRIVO DELL’ITINERARIO
Piazzale Lozze (1771)
PARCHEGGIO
Ampio parcheggio Gratuito sul Piazzale Lozze.
COME ARRIVARE
Attenzione: il percorso prevede un tratto non asfaltato!
Da Gallio prendi la strada asfaltata che porta verso il comprensorio sciistico Melette.
Raggiungerai, dopo 8 Km e 15′ circa la Malga Campomuletto.
Qui inizia il tratto di strada bianca, lungo 6 Km, che percorrerai in 25′.
Procedi con cautela perché alcuni tratti, soprattutto dopo qualche acquazzone, presentano buche profonde,
Troverai quindi il secondo tratto di strada asfaltata, lungo 5 Km che ti porterà in 15′ fino al Piazzale Lozze, punto di partenza del sentiero.
Riassumendo quindi, partendo da Gallio, impiegherai:
- 50′ complessivi
- per percorrere 19 Km
SCHEDA ESCURSIONE
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CIMA CALDIERA_Scheda Sentiero
CONCLUSIONE
Potresti scoprire altri entusiasmanti sentieri sull’Altopiano di Asiago.
Esplora la cartina, scegli il tuo obiettivo, punta il dito.
Inizia l’avventura! :-)
L’ho fatto molto interessante, grazie!
Grazie a te per il commento Gaetano.
Mi fa piacere tu abbia gia’ percorso il sentiero verso Cima Caldiera.
E’ effettivamente un percorso molto interessante.
Sotto molti aspetti.
Alla prossima.