PRESSIONE ALTA E MONTAGNA

Come conciliare pressione arteriosa e passione per la Montagna

PRESSIONE ALTA IN MONTAGNA

Ecco i consigli per amare la Montagna, ma anche te stesso

Pressione arteriosa e Montagna: ecco cosa sapere.

La pressione arteriosa alta è una caratteristica che si evidenzia soprattutto ad alte quote.

Soprattutto in montagna quindi.

E’ spesso definita un “Killer silenzioso” e non va quindi sottovalutata, come consigliato anche dal Ministero della Salute.

La pressione arteriosa sistemica, conosciuta anche semplicemente come pressione arteriosa è la pressione del sangue arterioso sistemico misurata a livello del cuore. Viene espressa in millimetri di colonna di mercurio (mmHg). Fonte Wikipedia

Come comportarsi quindi?

Il problema dell’esposizione all’altitudine (quindi dell’andare in montagna) va analizzato ponendosi innanzitutto tre domande:

  1. A quale quota?

  2. Per quanto tempo?

  3. Per fare cosa?

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ALTITUDINE E PRESSIONE

C’è una stretta correlazione fra altitudine e pressione.

Ne parliamo assieme ad un ‘esperto, la d.ssa ANNALISA COGO, pneumologa, è professore associato di Metodi e Didattiche dell’Attività Motoria presso l’ Università di Ferrara.

E’ anche autrice di un utilissimo libroMedicina e salute in Montagna” , con un sacco di consigli utili anche per te, se sei appassionato di Montagna.

In altitudine si ha una progressiva riduzione della pressione barometrica e quindi della pressione di ossigeno che è sempre il 20.9% di quella barometrica.

Questa riduzione diventa evidente sopra i 2500 m anche se un fisico molto allenato la percepisce già a quote intorno  ai 1200-1500 m. A 3000 m, poi, la pressione di ossigeno è ridotta di circa 1/3 rispetto al livello del mare.

Gli effetti della ridotta quantità di ossigeno si avvertono soprattutto con esposizione prolungata (in genere se si trascorre la notte) e durante esercizio fisico, soprattutto se intenso

E’ quindi evidente che una cosa è recarsi a 2000 m per una passeggiata e rientrare alla base in serata, una cosa è recarsi a 3000 m, fermarsi per la notte e poi fare una lunga escursione.

Montagna con Bambini: Annalisa CogoAnnalisa Cogo
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IPERTENSIONE ARTERIOSA

E’ una patologia molto diffusa in Italia. Ne soffre circa il 30% della popolazione, suddivisa in parti più o meno uguali fra maschi e e femmine

La frequenza aumenta ovviamente con l’aumentare dell’età.

Ci sono diversi fattori in Montagna che possono influire sulla pressione arteriosa ovvero:

  • altitudine
  • freddo
  • stress fisico ed emotivo
  • modifica abitudini alimentari

Dai la giusta importanza anche all’ alimentazione, iniziando dalla colazione.

Anche l’ipossia, ovvero la scarsa presenza di ossigeno nei tessuti, può influire negativamente.

Succede in questo caso però solo ad alte quote, è riguarda quindi principalmente gli alpinisti.

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CONSIGLI PER IPERTESI

Le persone che presentano ipertensione arteriosa e che seguono anche una terapia, devono seguire particolari attenzioni.

E’ possibile il soggiorno fino a  3000 m di quota a patto che i livelli pressori a livello del mare siano ben controllati dalla terapia e che il paziente misuri frequentemente la pressione sopratutto durante la prima settimana.

E sia inoltre pronto ad eventuali aggiustamenti della terapia.

La pressione va misurata sempre a riposo e non immediatamente dopo l’esercizio fisico.

Sopra i 3000 metri di altitudine le modificazioni pressorie sono molto variabili.

E’ utile sapere che l’utilizzo di alcuni farmaci, per curare l’ipertensione, possono favorire la sindrome dell’occhio secco.

L’occhio secco è una patologia oculare che consiste in una riduzione quantitativa e/o in un’alterazione qualitativa del film lacrimale, che principalmente ha una funzione umettante della superficie oculare. (Fonte Wikipedia)

Una modifica immediata della terapia e possibilmente la discesa deve essere assolutamente prevista nei due seguenti casi:

  • pressione sistolica > 180 mmHg o diastolica > 120 mmHg e ci sono sintomi di accompagnamento
  • pressione sistolica > 200 mmHg o diastolica > 140 mmHg anche in assenza di sintomi
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PRESSIONE Alta e MONTAGNA: CONSIGLI FINALI

Come hai compreso, un paziente iperteso e in compenso, ovvero con un cuore che sotto sforzo è in grado di far fronte all’attività fisica, può salire in quota.

Purché lo faccia con buon senso ed i dovuti accorgimenti.

Se desideri rimannere informato, sappi che puoi entrare anche tu nel gruppo Sentieri Montagna.

Ti avviserò all’uscita di un nuovo articolo, ma ci saranno anche molte novità riservate agli iscritti.

Sarà un piacere poter discutere assieme su una nostra passione: la Montagna!

Ovviamente l’iscrizione è gratis e sicura!

E’ sempre consigliabile sentire il parere del tuo medico curante che, meglio di ogni altra persona, conosce le tue caratteristiche.

BUONA ESCURSIONE ! ;-)

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